la vita a Bergen

Giungono le prime notizie sulle intenzioni degli inglesi nei nostri riguardi: pare che intendano mandarci per aereo a Bruxelles e da lì per mare a Napoli. Radio Londra ha dato comunicazione della liberazione del campo di Wietzendorf – forse a casa hanno sentito. Ci giungono anche i primi viveri della sussistenza inglese – rivediamo il pane bianco – ma soltanto domani sapremo in cosa consiste la razione completa. Passo la notte nel letto singolo in una morbidezza di lenzuola e piumini che mi dà un godimento indicibile. Il 24 scriviamo una breve lettera che pare verrà inoltrata per CR. Gli inglesi ci passano: 300 grammi di pane, una scatola da ½ kg di stufato ottimo, 40 di zucchero, tè per 1 litro , 40 di margarina, 50 di pancetta, 50 di fagioli secchi 100 di farina, 5 sigarette Navy, marmellata, fiocchi d’avena. Ci sarebbe di che fare indigestione e anche senza le scorte trovate sul posto. Purtroppo i miei intestini sono in subbuglio e la sera non mangio e mi purgo.

I francesi hanno cominciato a partire e contiamo che fra 5 giorni ci saranno gli aerei anche per noi. Gli inglesi sono ammirevoli per il loro comportamento di fronte alla guerra. Il modo in cui combattono e arrischiano, la freddezza che conservano in linea, la disinvoltura con cui raggiungono i loro fini, ci fanno capire molte cose. I mezzi che hanno a disposizione sono enormi, ma le qualità personali li superano.

Nel pomeriggio vado un po’ a passeggio per la linda Bergen; trovo amici e vedo drappelli di prigionieri tedeschi scortati da un canadese o da un inglese o da un americano con sigaretta in bocca e mitra in mano. Si dice che in un campo il Colonnello tedesco abbia fatto uccidere degli italiani piuttosto di mollarli agli inglesi. Ci sono degli ufficiali che fanno del loro meglio per assumere un aspetto decoroso, ma ce ne sono molti altri lerci, unti e barbuti, che pare vogliano fare ostentazione delle nostre miserevoli condizioni ma che non riescono ad ostentare la loro personale trasandatezza – e naturalmente si tratta dei soliti terroni.

Gli ospiti che abitano sotto di noi fanno del loro meglio per trasformare la casa in un porcile – e ci riescono. Io metto cartelli nel gabinetto ecc. raccomandando la pulizia ma i risultati sono scarsi. La cucina è un pantano, le stanze son trasformate in magazzini di sporcizia, esattamente come nelle camerate, ci sono le manifestazioni di gente nata ed educata per vivere nei tucul. In tre giorni la linda casetta tedesca è trasformata e ben fanno a rimandare le proprietarie che vorrebbero entrare a prendere cose dimenticate; è evidente che questo stato di cose porta più disdoro a noi che danno ai tedeschi. Fortunatamente però abbiamo qualcuno su cui rimandare parte delle colpe: gli inglesi non si interessano dei lavoratori che trovano attorno e turbe di russi mal messi e briganteschi d’aspetto si aggirano per il paese e saccheggiano le case anche se occupate da ufficiali italiani e francesi. Entrano e portano via i commestibili e gli abiti borghesi; spesso sono armati di coltelli pistole e bombe a mano, quindi è pericolosetto opporre loro resistenza.

Il 25 riceviamo di razione 300 grammi di pane nero, 200 di pane bianco, 1/8 scatola di latte condensato, ¼ latte fresco, 200 carne fresca, 40 formaggio, 70 fiocchi d’avena, 1/5 scatola verdura, 50 zucchero, the per 1 litro, 50 marmellata, 50 burro fresco, 40 sardine 50 prosciutto, ecc. Qualcosa che i tedeschi non ci davano in una settimana, sia pure trascurata ogni differenza qualitativa. Lo scatolame americano è degno di ogni più viva lode, lo stufato in scatola merita particolare elogio perché non può essere distinto assolutamente da quello fatto di fresco. Trovo Gaggi che è pure ben sistemato e che si abbuffa regolarmente. E’ stato, per rifornimenti trovati, anche più fortunato di noi. Guareschi è nella casa di un droghiere e tiene lontani i russi regalando un quintale di zucchero alla volta. Tiraboschi Narcisi e Bortoluzzi hanno scannato un vitello e conservano 20 maiali di scorta; altri sono capitati male e non hanno niente per prendere le vendette personali. Siamo stati elencati a gruppi di 25 per le partenze in aereo – noi siamo nel 105° gruppo. Dopo il pollo alla cacciatora di avantieri e lo stufato di ieri, oggi Manni ci ammannisce un ottimo coniglio al forno con patatine e ci pollame e pancetta attorno. Per la sera abbiamo minestra e carne in scatola oltre agli ammennicoli della razione. Non manca mai un po’ d’antipasto e della frutta sciroppata per finire. Pare che i miei intestini comincino a funzionare meglio.