Rancio e onestà

Il mercato nero dà a Brunello ampi spunti per caricature e a tutti la possibilità di ridurre al minimo il proprio bagaglio. Di tempo in tempo si fanno dei plebisciti da cui risulta in tutti il desiderio di eliminarlo ma in realtà c’è in ognuno soltanto la segreta speranza di ridurre il numero dei concorrenti all’acquisto.
I tedeschi, svolta meticolosamente la loro azione di controllo e di disciplina, si disinteressano dei nostri atti organizzativi. Consegnano i viveri in natura con discreta precisione, salvo eccezioni, e si disinteressano della confezione del rancio alla quale sovrintendono ufficiali italiani – e ormai ben sappiamo che l’onestà non è la prima nostra virtù. Così l’andamento del rancio è molto influenzato dall’ufficiale che sovrintende in cucina.
In un primo tempo si danno le patate bollite alla mano ma c’è chi protesta perché le vorrebbe nel rancio; si adotta in un secondo tempo il sistema di confezionare ogni giorno due ranci caldi con le patate dentro ma si comincia a vociferare che così esse non possono essere controllate e che quindi sfuggono per vie illecite.
È innegabile infatti che nel campo si vendono patate a 50 lire l’una. Succede una mezza rivoluzione con conseguente defenestrazione dei sovrintendenti alla cucina e con successivo inizio della gestione Perego–Di Donato. È la gestione destinata al maggior consenso ed alla più lunga durata – si orienta sulla confezione di un primo rancio liquido a base di verdura fresca (verze o carote o barbabietole) e di un secondo rancio poderoso (Einstein – Della relatività) con tutta la razione di patate, i 20 grammi di farina e gli eventuali 10 grammi di orzo o di ceci. Si ha così la sensazione di aver trovata la soluzione migliore in quanto si può fare assegnamento su di un rancio discreto alla sera e quindi consumare al mattino le altre provviste.
Ma non tutti gli apparati digerenti sono uguali e per conseguenza non mancano gli scontenti. Succede poi che Di Donato, essendo effettivo, passerà in altro campo e Perego opterà per il Governo Repubblicano Fascista. E l’eterna questione ritornerà a galla: patate alla mano o patate nel rancio? due ranci uguali o diversi? rancio forte al mattino o alla sera?
Mentre i cervelli degli internati si orientano sulle più disparate attività atte a far passare il tempo, mentre le mani si industriano nei più pazienti lavori atti ad ingannare la noia, mentre le coscienze cercano in profonda analisi i motivi per cui si deve aderire o non aderire al Governo Repubblicano, gli stomaci mai soddisfatti pongono e ripongono l’eterna questione: patate alla mano o patate al rancio? Rancio forte a mezzogiorno o alla sera? Come se, modificando la forma, anche la sostanza si modificasse; come se esistesse un modo di guarire la disonestà, di chiudere tutte quelle fessure della cucina da cui misteriosamente escono le patate per poi ritornare a noi a cinquanta lire l’una.